L'idera, forse non l'unica, era di realizzare una moto che potesse esprimere tutto il senso di libertà che meritava la mia mente, almeno per quello che riesco a percepire in questo periono, in verita un po lungo. Per placare le angosce ed i tormenti di rimanere imbrigliati nelle logiche dell asfalto e della benzina ci voleva un mezzo, una moto chiaramente, capace di muoversi con agilitá anche nello sterrato, con una grande autonomia di carburante, grande affidabilitá di funzionamento, semplicitá di riparazione e facilitá per il recupero pezzi di ricambio.
Bene, le premesse che passavano per la testa erano queste, ora la moglie frigna perché il telefono non va bene, ma resisto... Comunque tornando alla moto, si poteva mirare ad una bellissima ed affidabilissima ktm... Che bella! O una hoda da relly.... Bella... Ma charamente fuori dalla portata, ma non adatte anche perché non la conoscerei con la giusta intimitá.
Si conoscenza del mezzo, nel dettaglio, nell intimo, ogni pezzo, ogni perno, ogni saldatura, la stessa conoscenza che si vorrebbe avere della propia persona, della propia emotivitá, della propia fisicitá, ache se non sempre la si ha, restano sempre delle zone scure, opache, dove c'é un'idea, che si avvicina alla realtá, magari é molto simile, ma non la si centra bene.... Cosi anche il mezzo, la moto, come estensione di se, deve essere conosciuta, perché deve essere affidabile, la si deve conoscere, non come un altra entita, ma come parte di se stessi.
Torniamo all idea,,, moto affidabile, facile, funzionale, economica, semplice, Bhe questo per certo é un dominator, magari d'epoca....con il doppio avviamento
Restano alcuni broblemini,
L'autonomia, e la conoscenza del mezzo.
Per lautonomia si fa cisi, si monta un sebatioi extragrande, e per la conoscenza, la si smonta la si modifica e la si rimonta quasi completamente.
Per arrivare a qualcosa del genere.
Adesso, non verra propio cosi, ma sara di certo una bella avventura.